Sostenibilità

Parità di genere nei luoghi di lavoro - UNIPDR 125 e rapporto biennale di genere

March 8, 2024
10
min
Scritto da:
Elisa Gualini
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Oggi, 8 marzo, Giornata Internazionale della Donna vogliamo presentarvi il nostro nuovo servizio di  accompagnamento alla UNIPDR 125: la certificazione per la parità di genere, cogliendo l’occasione per approfondire i temi dell’uguaglianza di genere e dei diritti delle donne nei luoghi di lavoro.

Grazie al nostro team multidisciplinare formato sulle tematiche della sostenibilità sociale e salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, Ecosphera è in grado di offrire un servizio di consulenza per supportare lo sviluppo di un sistema di gestione secondo la UNI PdR 125:2022 e per la compilazione della futura scadenza del rapporto biennale di genere per organizzazioni operanti in qualsiasi settore.

Regione Lombardia dispone di un finanziamento dedicato sia ai servizi di consulenza che al procedimento di certificazione, per incentivare ulteriormente le organizzazioni italiane verso l’ottenimento della UNIPDR125. Ecosphera può facilitare l'ottenimento dell'agevolazione direttamente per voi.

Contesto

Secondo i rapporti del 2023 sulla parità di genere dell’ONU nessun paese al mondo ha colmato i divari di genere. Il raggiungimento dell’uguaglianza tra uomini e donne presenta una problematica di grande attualità nel mondo del lavoro. Nel contesto mondiale di oggi il genere sottorappresentato e discriminato è quello femminile: le donne si vedono maggiormente penalizzate rispetto ai colleghi uomini, a parità di mansioni ed inquadramento, sotto molteplici aspetti come ad esempio il trattamento retributivo, le possibilità di carriera e le condizioni di lavoro. Il nostro paese si colloca al 79esimo posto nella graduatoria di 146 Paesi del Global Gender Gap Report 2023 del World Economic Forum, con un peggioramento di 16 posizioni rispetto al 2022. Al ritmo attuale di avanzamento, l’UE raggiungerà la parità di genere in non meno di 67 anni, mentre per l’Italia i tempi saranno ancora più lunghi (per maggiori informazioni consultare la pagina dedicata dell’ASVIS: https://asvis.it/goal-5-parita-di-genere/.).

Cosa può fare la mia azienda per contribuire alla chiusura del gap di genere?

Nel 2022 l’UE ha pensato di dedicare un’intera certificazione UNI, cui linee guida mirano proprio ad accompagnare ed incentivare le imprese per ridurre il divario di genere nel contesto lavorativo, favorendo al contempo la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e le opportunità di crescita economica. Questa misura è volta a trasformare la cultura aziendale e incorporare il paradigma relativo alla parità di genere nel DNA delle organizzazioni.

Perché ottenere la certificazione?

La certificazione può essere richiesta da qualsiasi tipo di organizzazione, indipendentemente dalla dimensione e dalla forma giuridica, nel settore pubblico o privato. La PdR UNI 125:2022 prevede infatti una flessibilità nella sua applicazione, andando ad adattarsi sia alle caratteristiche dei vari settori produttivi, sia alle dimensioni aziendali. Il processo di certificazione si basa su una serie di criteri che valutano diversi aspetti dell’organizzazione tra cui la cultura aziendale, la governance, l’equità remunerativa, la conciliazione vita privata-lavoro. La certificazione ha una validità triennale ed è soggetta a monitoraggio annuale per garantire il mantenimento degli standard.

Ottenere questa certificazione comporta una serie di vantaggi:

Cosa deve fare la mia azienda in merito al monitoraggio sulla parità di genere?

Dal 2022 per colmare questi divari in Italia, in attuazione dell'Art. 46 del Codice delle pari opportunità, D. Lgs. 11 aprile 2006, n. 198, come modificato dalla legge 5 novembre 2021 n. 162, il Decreto interministeriale del 29 marzo 2022, definisce le modalità per la redazione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle aziende pubbliche e private con più di 50 dipendenti

Il prossimo e secondo adempimento legislativo scatta il 30 aprile 2024. A regime il termine di trasmissione è confermato al 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio. L’inoltro del rapporto avverrà telematicamente mediante un apposito applicativo informatico. In caso di mancato invio del rapporto entro il termine indicato, e tale omissione permanga per oltre 60 giorni nonostante l’invito da parte della Direzione Regionale del Lavoro, è prevista una sanzione amministrativa da euro 103,29 a euro 516,46; ove l’omissione si protragga per oltre 12 mesi, è disposta la sospensione per un anno dagli eventuali benefici contributivi goduti dall’azienda. In caso di trasmissione del Rapporto contenente dati mendaci o non veritieri verrà applicata la sanzione da euro 1000 a euro 5000.